Pubblicato il
15 ottobre 2025
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Numeri che impongono una riflessione seria, e che richiedono risposte coordinate, scientificamente fondate, sostenibili. E in Italia mancano ancora dati solidi sulla popolazione universitaria.
Da questo vuoto di conoscenza è partito lo scorso anno il progetto Health Mode On, una rete nazionale di università e istituti di alta formazione coordinata dall’Università di Pavia, riunita il 13 e 14 ottobre a Pavia per un importante evento di restituzione pubblica del lavoro.
Tanti i partner coinvolti tra università e istituti di alta formazione musicale: l'Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università degli Studi di Udine, l’Università Vita-Salute San Raffaele, l’Università del Piemonte Orientale e i conservatori Pietro Mascagni di Livorno, Giuseppe Verdi di Milano e Antonio Vivaldi di Alessandria.
“Negli ultimi anni l’università è tornata a interrogarsi su cosa significhi davvero benessere – sottolinea il Prof. Cesare Zizza, Prorettore alla Persona dell’ Università di Pavia. Non solo assenza di disagio, ma possibilità di vivere, studiare e crescere in un ambiente che non isoli e non lasci indietro nessuno. Il benessere non è un tema per esperti, ma una dimensione costitutiva della vita accademica. Non possiamo chiedere agli studenti di eccellere se non riconosciamo il diritto alla fragilità come parte della crescita. Il nostro compito è costruire spazi dove chiedere aiuto sia un segno di fiducia e il silenzio diventi ascolto”.
Il progetto Health Mode On prende le mosse da una fase di indagine su larga scala, basato su modelli sviluppati dall’OMS e dalla Harvard Medical School, che coinvolgerà migliaia di studenti e studentesse. Obiettivo: comprendere la diffusione e le cause del disagio psicologico, esplorare stili di vita e comportamenti a rischio, individuare fattori di protezione e risorse. I dati raccolti, basati su strumenti internazionali validati, rappresentano una bussola fondamentale per orientare gli interventi.
“Conoscere davvero la condizione psicologica degli studenti è il primo passo per prendercene cura in modo serio, mirato, responsabile – commenta la Prof.ssa Anna Odone, Ordinaria di Igiene Generale e Applicata all’Università di Pavia e coordinatrice del progetto Health Mode On. Senza dati solidi e rappresentativi, il rischio è agire a tentoni, con interventi generici o inefficaci. Health Mode On nasce proprio per colmare questo vuoto di conoscenza, raccogliendo evidenze affidabili che possano guidare scelte concrete, su misura per i bisogni reali della popolazione studentesca".
A partire da queste evidenze, Health Mode On sviluppa interventi integrati per migliorare la qualità della vita nei campus. Counseling, attività musicali e culturali, sport, prevenzione delle dipendenze.
“Ogni componente è pensata per rispondere a bisogni diversi, spesso intrecciati”, continua Odone. E intervenire in modo integrato significa tenere insieme evidenze scientifiche e bisogni soggettivi, contesto e persona. L’obiettivo è costruire un modello accessibile, innovativo, sostenibile, capace di connettere anche università, territori e servizi sanitari”.
E i dati raccolti diventano linee guida per progettare interventi mirati, coerenti con i bisogni reali, e rivolti all’intera comunità accademica. Il gruppo di lavoro dedicato agli interventi sta sperimentando un modello multifunzionale, che integra livelli differenziati di intervento che vanno dalla disseminazione di una cultura del benessere, al counseling psicologico, agli interventi clinici, in sinergia con attività sportive, musicali e culturali e, laddove possibile, in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale e le realtà territoriali. Non è solo un’estensione dei servizi esistenti, ma una loro riconfigurazione su base integrata, multidisciplinare, con anche un'attenzione particolare alle vulnerabilità legate a dipendenze, isolamento e disagi psicologici emergenti.
“Il nostro lavoro – spiega la Prof.ssa Lavinia Barone, ordinaria di Psicologia all’Università di Pavia e coordinatrice del Work Package 2 del progetto Health Mode On – punta a creare interventi integrati e personalizzati per promuovere il benessere degli studenti universitari. Attraverso la raccolta sistematica di dati sull’engagement accademico e sullo stato psicologico degli studenti, possiamo identificare vulnerabilità e progettare attività mirate, dai programmi di mindfulness MBSR allo skills training tramite DBT, fino a percorsi dedicati a chi presenta comportamenti a rischio. L’integrazione di attività sportive, musicali e di gruppo, insieme al rafforzamento dei servizi di counseling SCPA, ci permette di supportare la comunità accademica in maniera più inclusiva e partecipativa, promuovendo una cultura del benessere condivisa ”.
Un’attenzione particolare è rivolta alla formazione. Il progetto prevede percorsi rivolti a docenti, tutor, personale delle residenze e della vita universitaria. Tutti devono poter riconoscere i primi segnali di disagio, agire con consapevolezza, sostenere con competenza. Anche la comunità studentesca è coinvolta con attività dedicate alla resilienza, alla gestione dello stress e all’adozione di stili di vita salutari.
Da svariati fronti si stanno portando avanti moduli formativi basati sulla mindfulness, pensati per gli studenti. Inoltre un nuovo percorso online, accessibile in modalità auto-aiuto, dedicato alla promozione del benessere psicologico e della resilienza. L’idea è offrire strumenti pratici, che possano essere integrati nella vita universitaria quotidiana.
L’Università del Piemonte Orientale porta avanti un lavoro capillare sul fronte del supporto psicologico e della prevenzione del disagio studentesco, attraverso il proprio servizio di counseling. Un impegno che riflette l’approccio multidisciplinare promosso da Health Mode On, con una crescente attenzione alle diverse forme di fragilità che possono emergere durante il percorso universitario.
“Il servizio di counseling dell’Università del Piemonte Orientale – racconta la Dott.ssa Debora Marangon, medico chirurgo, specialista in psichiatria e psicoterapeuta, nonché tutor e docente della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università del Piemonte Orientale –, tra ottobre 2024 e settembre 2025, ha registrato 71 nuovi accessi e 234 incontri, in prevalenza individuali e online. Abbiamo integrato percorsi di mindfulness, training autogeno e cinque nuovi accessi all'ambulatorio psichiatrico. Tra i dati raccolti, possiamo notare che la maggior parte degli studenti accede spontaneamente, con una significativa presenza di studentesse e un’età media tra i 22 e i 24 anni. Il questionario di soddisfazione indica un buon grado di apprezzamento: gli studenti valutano positivamente le attività e raccomanderebbero il servizio ai loro pari”.
Anche i conservatori di musica giocano un ruolo cruciale nel progetto Health Mode On. In un contesto altamente competitivo e performativo come quello della formazione musicale, la promozione della salute mentale diventa imprescindibile. Il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, tra i partner del progetto, ha già avviato una serie di iniziative volte al benessere psico-fisico degli studenti, tra cui laboratori di mindfulness, Feldenkrais e musicoterapia, attività di counseling psicologico, ma anche un progetto di educazione posturale e di ergonomia.
“La fragilità psicologica non è un’eccezione ma una componente diffusa nel percorso di formazione del musicista – sottolinea il Prof. Alfredo Raglio, docente e referente del Conservatorio di Milano per il progetto. – Il nostro obiettivo è offrire strumenti concreti per affrontare ansia da performance, perfezionismo e isolamento, che troppo spesso restano sommersi. Health Mode On rappresenta per noi l’occasione di sviluppare un nuovo approccio formativo, dove eccellenza artistica e benessere possano convivere. In prospettiva, vorremmo rendere gli interventi più omogenei e mirati, sviluppando un programma stabile e rafforzando la collaborazione tra conservatori e università”.
Allo stesso modo, il Conservatorio “Antonio Vivaldi di Alessandria” è impegnato nel progetto con un approccio integrato che coniuga ricerca, prevenzione e supporto psicologico. L’istituto, attento da anni ai temi della fragilità e dell'inclusione, ha sviluppato un sistema di interventi rivolti al benessere della comunità studentesca: dallo sportello di ascolto psicologico ai percorsi di musicoterapia, fino alle attività di gruppo e iniziative come “La settimana del Benessere”.
“Nel nostro conservatorio – spiega la Dott.ssa Cecilia Ricaldone, psicologa psicoterapeuta e referente per il counseling psicologico del Conservatorio di Alessandria – lavoriamo per costruire un modello di attenzione alla salute mentale che tenga conto della specificità del musicista, del suo profilo cognitivo e del peso della relazione educativa. Attraverso la collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale, vogliamo mappare il benessere psicologico degli studenti per sviluppare interventi sempre più mirati e inclusivi. Lo sportello di ascolto e le attività di gruppo stanno ricevendo un riscontro crescente: ansia da performance, perfezionismo e ricerca di equilibrio tra autonomia e identità sono temi ricorrenti. L’obiettivo è creare una cultura della cura, in cui la musica non sia solo performance ma anche strumento di benessere e crescita personale”.
Health Mode On, nei prossimi mesi, vuole crescere non solo come un progetto, ma come una visione condivisa: l’università come luogo in cui nessuno si senta solo di fronte alle difficoltà, dove benessere e diritto allo studio camminano insieme. Attraverso il lavoro di rete tra atenei e conservatori italiani, il progetto intende sviluppare modelli di inclusione e consapevolezza che possano avere un impatto duraturo.
Health Mode On è stato selezionato nell’ambito dell’iniziativa PRO-BEN del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), che finanzia interventi innovativi per migliorare la qualità della vita all’interno degli atenei e negli istituti di alta formazione italiani.
Progetto selezionato nell'ambito dei due avvisi PRO-BEN 1 e PRO-BEN 2 del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) per la concessione di finanziamenti volti alla promozione del benessere psicofisico e al contrasto del disagio psicologico ed emotivo tra gli studenti.

