Pubblicato il
06 novembre 2025
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Avviata alla fine degli anni Duemila nell’ambito della World Mental Health Initiative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la ricerca coinvolge oggi più di 70 università in oltre 15 Paesi e raccoglie dati su quasi 100.000 studenti. Le indagini mostrano che oltre un terzo degli studenti universitari nel mondo soddisfa i criteri per almeno un disturbo mentale comune, e che solo circa uno su quattro riceve un trattamento adeguato. I disturbi più frequenti sono depressione e ansia generalizzata, spesso con insorgenza precoce, tra i 14 e i 15 anni — quindi prima dell’ingresso all’università.
A partire da queste evidenze, la prof.ssa Benjet ha illustrato l’esperienza del programma “Yo Puedo Sentirme Bien”, sviluppato in Messico come modello di intervento digitale di salute mentale basato sulla terapia cognitivo-comportamentale online. Il progetto adotta un approccio di medicina di precisione, che utilizza l’analisi dei dati e algoritmi predittivi per individuare la forma di supporto più efficace per ciascuno studente.
La diffusione di piattaforme digitali per la salute mentale emerge come una delle risposte più promettenti per affrontare il divario tra domanda e offerta di supporto psicologico nelle università: strumenti scalabili, accessibili e in grado di superare barriere economiche e sociali, mantenendo un ruolo complementare rispetto alla consulenza tradizionale.
Progetto selezionato nell'ambito dei due avvisi PRO-BEN 1 e PRO-BEN 2 del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) per la concessione di finanziamenti volti alla promozione del benessere psicofisico e al contrasto del disagio psicologico ed emotivo tra gli studenti.

